Venuta la sera,
i discepoli di Gesù scesero al mare,
salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare
in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio
e Gesù non li aveva ancora raggiunti;
il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia,
videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca,
ed ebbero paura.
Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca,
e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Commento
Venuta la sera… Giovanni non intende solo cronologicamente, si riferisce anche allo stato d’animo dei discepoli che hanno assistito al fatto della moltiplicazione dei pani e al fraintendimento della folla. Gesù è scappato letteralmente dicendo ai discepoli di attraversare il lago, Lui sarebbe arrivato dopo. Dopo quando? E come? In più il lago verso sera si sarebbe trasformato in un posto pericoloso a causa di venti forti che agitavano le acque. Era sera, anche nei cuori dei discepoli che non capivano perché Gesù avesse rifiutato gli osanna della folla. Siamo alle porte della “Crisi Galilaica” quando tutti quelli che lo seguono, apostoli esclusi, lo abbandoneranno. Gesù fa e dice cose che non ci aspettiamo da Lui. Perché permetti questo? E la notte scende nelle nostre anime. Ed è nel bel mezzo di quella notte che Gesù ci raggiunge. Solo se lo vogliamo con noi, solo se lo desideriamo, solo se gli apriamo sinceramente il cuore allora Gesù entra nella barca della nostra vita e tutto si calma. Solo con la preghiera sincera, vero atto di umiltà, prendiamo Gesù nella nostra barca.“Signore se ci sei, fa che ti conosca.” – P. Charles de Foucauld
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